Il labirinto di forma circolare offre una vivida metafora del percorso psicologico: un cammino interiore di progressiva conoscenza di sé, da cui si esce rinnovati e con maggiore consapevolezza. Il labirinto racchiude in sé i temi delle scelte, delle difficoltà, dei punti d’ombra e dei tesori che si possono trovare, tematiche insite anche nel percorso psicologico. Ci si rivolge a sé stessi in modo profondo, arrivando a esprimere il proprio potenziale rimasto inespresso, diventando ciò che veramente si è. Jung parla a tal proposito di “processo di individuazione”: processo di graduale presa di coscienza di sé attraverso la scoperta di quelle parti ancora sconosciute, che consente di raggiungere una maggiore consapevolezza, di fare emergere la propria personalità e dare un senso alla vita vivendola nel modo che più ci appartiene.

Nel mio lavoro accompagno la persona in questo viaggio interiore. Gli obiettivi sono stare meglio con sé stessi e con gli altri, raggiungere un maggiore stato di benessere e una maggiore armonia interiore. La finalità è la crescita personale. Con una pratica accogliente e flessibile, che si adatta alla specificità della singola situazione, mi concentro sulla persona, consapevole che tutti quelli con cui lavoro sono unici.

“Trovare, tra le mille strade che a ogni passo si aprono dinanzi, l’unica che è la propria; la paralisi lentamente si scioglie nel comprendere che la soluzione non sta nel fuggire dal labirinto, ma nell’imparare a percorrerlo”
(A. Carotenuto)

Gli strumenti di lavoro sono l’ascolto, il dialogo, il rapporto interpersonale, la condivisione, l’approfondimento del mondo interno attraverso i sogni, l’immaginazione, forme espressive come il disegno, i miti e le fiabe.

Perché iniziare un percorso insieme?

Perché ci si sente sopraffatti da eventi spiacevoli o traumatici, da situazioni che creano sofferenza, stress, ansia e impediscono di vivere serenamente. Perché ci si sente bloccati in una situazione difficile, di impasse o di conflitto, in difficili passaggi di vita o lutti dolorosi da cui non si sa come uscire. Per disagi relazionali, problemi di crescita personale o di scarsa autostima. Per affrontare le proprie fragilità, paure, ansie. Per la sensazione di una mancanza di significato, o scopo, che produce angoscia e disorientamento. Per “semplice” curiosità verso sé stessi e il desiderio di comprendersi meglio.